Il giardino degli Ibridi di Moschata

Le rose scelte per l’orto giardino del Circolo Barabini di Trasta appartengono alla classe, ancora poco conosciuta, degli Ibridi di Moschata, creata all’inizio del 1900. Come nel caso del Roseto di Murta, si è cercato di creare un collegamento tra la storia delle rose e quella del luogo che le ospita.

 

Il nucleo storico degli Ibridi di Moschata, è nato tra il 1910 e la seconda guerra mondiale. Mentre il Reverendo Joseph Pemberton introduceva le sue prime rose in Inghilterra, veniva eretta la chiesa Nostra Signora dell’Aiuto che sovrasta il giardino. Tra le rose più famose di Pemberton: ‘Pax’ e ‘Propsperity’, introdotte nel 1918 e 1919, sono rose ‘segno dei tempi’. La speranza di Pemberton e di tutto il mondo era, infatti, di vivere un’era di pace e prosperità dopo i terribili anni della guerra. Ma così non fu, purtroppo. La maggior parte delle rose di questa piccola collezione furono introdotte proprio negli anni tra le due guerre, la più recente nel 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale che, specialmente negli anni della Resistenza, vide Trasta protagonista nella storia della Val Polcevera.

 

 

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Nel 1935 Francis Meilland, seleziona un ibrido di tè giallo con sfumature rosa che diventerà una delle rose più vendute al mondo e che tra i suoi antenati ha ‘Souvenir de Claude Pernet’ una delle storiche Pernettianae che introdussero il colore giallo tra gli Ibridi di tè. Inizialmente, Meilland dedica la novità a sua madre: 'Madame A. Meilland'.

Quando i tedeschi minacciano l'invasione della Francia, per non rischiare di perdere questa sua creatura, il famoso ibridatore ne invia talee in Italia, Turchia, Germania e Stati Uniti per garantirne la conservazione.

Dopo l'invasione, i contatti tra i vivaisti di questi paesi erano chiaramente molto difficili se non impossibili, ecco perchè questa rosa è conosciuta con nomi diversi: 'Gioa' in Italia e 'Gloria Dei' in Germania, ad esempio.

Il 29 aprile 1945, mentre Berlino cadeva nelle mani degli alleati, la rosa fu ufficialmente introdotta negli Stati Uniti con il nome che poi divenne iconico: 'Peace'. La rosa fu donata a tutti i membri delle delegazioni che parteciparono, nello stesso anno, alla riunione inaugurale delle Nazioni Unite. Ogni pianta era accompagnata da questo messaggio:

'Possa questa rosa ispirare l'animo umano per una pace duratura nel mondo'.

Abbiamo voluto dedicare la Piazzetta Barabini a questa rosa come auspicio di armonia per il nostro quartiere, protagonista nella storia della Resistenza in Val Polcevera.

 

Lungo il percorso della Via delle rose troverete altre varietà dedicate in tempi diversi alla pace. Saranno contraddistinte da una speciale targhetta. Ci piace pensare che possano diventare occasione di meditazione per chi camminerà lungo questo nostro percorso dedicato alla bellezza.

 

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Davide dalla Libera

La Via delle rose vuole essere un percorso all’interno della storia di questo fiore tanto amato. Incontrerete alcune delle grandi classi prodotte nel 1800 e rose della modernità che con i loro colori vivaci e i grandi fiori regalano bellezza al nostro quartiere. Ci è sembrato giusto dedicare uno spazio anche a un ibridatore italiano contemporaneo che ha ottenuto rose bellissime premiate a concorsi prestigiosi.

Davide Dalla Libera, proprietario del vivaio Novaspina si dedica alla produzione di rose resistenti ai climi difficili, caldi o freddi che siano e alle malattie fungine che colpiscono le rose. Nel suo lavoro di ricerca, usa parte sia da rose antiche che da varietà più recenti per sviluppare un programma di miglioramento. Tra le rose da lui più usate troviamo Galliche, Ibridi di Moschata, Polyantha, Floribunda. Per le sue varietà sceglie nomi poetici che, spesso rievocano luoghi storici e personaggi del mondo artistico italiano.

 

Nel suo vivaio si possono trovare anche rose ottenute da altri ibridatori quali Zandri,Massad e Alberici.

 

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Ibridi rifiorenti

Il nome stesso di questo gruppo di rose ci fa comprendere l’obiettivo principale degli ibridatori che le ottennero: una fioritura il più prolungata possibile e una buona resistenza in vaso. Per raggiungere lo scopo furono incrociate Noisettes, Bourbon, Portland e in seguito Tè dando vita a meravigliose varietà che ebbero grande successo soprattutto in Francia dove alla fine del 1800 se ne contavano circa 4000 varietà oggi ridotte a circa 600: un enorme patrimonio perduto. Tra le capostipiti di questa classe anche la rosa Portland ‘Rose du Roi’ che incontrerete tra poco nello spazio dedicato a questo gruppo di rose un po’ dimenticate.

Cespugli slanciati, dai lunghi rami che bene si prestano alla tecnica del pegging-down, molto in voga in epoca vittoriana, che consiste nel fissare a terra, arcuandoli, i rami in modo da conferire al cespuglio una forma più tondeggiante e ordinata e favorire la maturazione anche delle gemme secondarie e ottenere così una fioritura più abbondante. A questa pratica si prestano bene tutte le rose dai rami lunghi e resistenti, là dove sia necessario dominare la vigoria della pianta senza tagliarla.

 

I fiori, soprattutto nelle gamme del rosa o rosso cremisi sono di media grandezza e molto profumati.

La piccola collezione si trova presso una delle attività storiche del quartiere L'officina Terranova i cui porprietari, parte attiva del nostro comitato, ingentiliscono il sito con fiorite.

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Ibridi di tè

Gli ibridi di tè sono le rose della modernità, insieme alle floribunda e alle paesaggistiche che troverete più avanti.

 

Lo spartiacque storico tra le rose antiche e le rose moderne è tradizionalmente fissato al 1867, anno di introduzione della rosa ‘La France’ ottenuta dal francese Guillot e che troverete nel Roseto di Murta. Rifiorenza e resistenza alle malattie sono le principali caratteristiche perseguite dagli ottenitori di rose contemporanei. Lo stelo eretto di queste varietà garantisce una più lunga durata in vaso. 

Rose moderne per valorizzare la zona del civico 37 e i suoi palazzi antichi, tutti risalenti al primo '900. Molta storia è passata tra queste mura. Storia fatte di volti, di nomi, di ricordi che vivono nei racconti di chi resta.

Le varietà scelte per questa collezione hanno ricevuto molti premi nell’ambito dei più prestigiosi concorsi internazionali.

Sono rose adatte alla coltivazione in vaso e quindi anche ai terrazzi.

 

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Nel 1865, il grande cacciatore di piante e botanico Robert Fortune portò in Europa dalla Cina una insolita varietà nana di Rosa Multiflora. Da ibridazioni tra questa rosa molto fiorifera e, probabilmente la Rosa chinensis ‘minima’, nacquero rose dal portamento contenuto che producevano grappoli di roselline molto aggraziate.  Le prime varietà furono introdotte sul mercato dal vivaista lionese Guillot: ‘Paquerette’ nel 1875 e ‘Mignonette’ nel 1880. Il successo di queste nuove rose fu immediato.

Le Polyantha sono generalmente quasi privi di spine. Il loro fogliame è piccolo, di un bel verde intenso e i fiori, riuniti in grappoli, sono piccole roselline che fioriscono ininterrottamente dalla primavera ai primi geli.

 

Nonostante le dimensioni contenute, che le rendono adatte ai piccoli giardini e alla coltivazione in vaso, queste rose hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle rose a loro successive. Le Floribunda, che troverete dalla Trattoria Giovannelli, sono infatti il prodotto dell’incrocio tra questi piccoli gioielli e gli Ibridi di tè.

Le Polyantha sono ospitate nel giardino di una abitazione costruita nel 1911. Il giardino ospita una collezione di rose e diverse altre varietà di piante organizzate in diverse zone tematiche. 

 

Sul pergolato a maggio esplode la fioritura di ‘Mademoiselle Cécile Brunner’ rosa cinese che molti classificano come Polyantha per la forma dei fiori. A destra, una Rosa Banskiae Lutea, la prima a fiorire già a fine marzo se il clima lo consente. 

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Collezione di rose Portland

Una classe poco conosciuta che ha avuto importanza nello sviluppo della storia del genere rosa.

Derivano da un ibrido  spontaneo di Rosa gallica officinalis e Rosa damascena ‘Quatre saison’ che, a differenza delle altre appartenenti a questa specie ripete la fioritura in autunno.

 

Intorno al 1808, I’Imperatrice delle rose Joséphine Bonaparte dedicò la prima rosa del gruppo alla Duchessa di Portland dalla quale la classe prende il nome, anche se in alcuni paesi è nota come Damascene rifiorenti.

Le Portland sono una presenza raffinata in ogni giardino. Il loro sviluppo contenuto le rende adatte anche alla coltivazione in vaso. Il profumo è eccezionale e la rifiorenza buona.

 

‘ Rose du Roi’ è stata tra le capostipiti di un’altra classe importante: gli Ibridi rifiorenti che avete incontrato poco fa nel giardino dell’Officina Terranova.

 

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Collezione di rose Floribunda

Le grandi rose della modernità che garantiscono colore e fioriture perenni in giardino.

Furono ottenute all’inizio del XX secolo dall’incrocio di Ibridi di tè e di Polyantha.

Le tipiche floribunda formano cespugli più densi rispetto agli Ibridi di tè e fiori, non troppo grandi, portati a gruppi che danno un bell’effetto fiorito.

 

 Altro luogo storico del nostro quartiere, la Trattoria Giovannelli, attiva da oltre cento anni è molto rinomata per la sua cucina casalinga e genuina. Situata in un bel contesto rurale, in primavera ci regala una magnifica fioritura di giunchiglie spontanee e del glicine che adorna il pergolato del dehors.

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Le rose di Pernet

 

Nel 1883, Joseph Pernet, giovane ibridatore francese per la storica azienda Ducher, inizia una sperimentazione che durerà più di 10 anni e che come ingrediente base avrà il polline della R. foetida ‘Persiana’ giunta in Europa nel 1837 con un grande fiore doppio giallo-oro. Per anni, questo caparbio ibridatore si reca al Giardino Botanico di Lione per prelevare la preziosa polvere dalla pianta che lì era in coltivazione. Ciò che non sa è che questa pianta è generalmente sterile, quindi i suoi tentativi continuano a fallire.  Ma, da buon sognatore, non si perde d’animo e finalmente dopo molti tentativi andati a vuoto, riesce a prelevare polline fertile che gli consentirà di ottenere ‘Soleil d’or’ la prima rosa Ibrido di R. foetida nel 1884. L’entusiasmo nel mondo del vivaismo e degli appassionati è alle stelle e le rose Pernetiane presto diventano le varietà più apprezzate del primo ‘900. La loro introduzione fu decisiva per la produzione successiva di rose  dalle tinte giallo/arancio.

 

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Ibridi di tè e orti
Ancora Ibridi di tè moderni per aggiungere colore alle rose già presenti in questo orto nei pressi del Rio Ciliegio.
Questa classe di rose, con le Floribunda, offre ottime rose da taglio, scelte da sempre come compagne delle verdure qui in Italia.
Tra le rose di questa piccola collezione 'Chicago Peace', sport della più nota 'Peace' di Meilland di cui trovate alcune piante in Piazzetta Barabini.
La variazione rispetto alla pianta madre fu individuata dall'americano Stanley Johnson e introdotta sul mercato dall'azienda Star roses nel 1956.
Rispetto alla madre ha toni più vivaci.
Per la sua bellezza, questa rosa vinse la medaglia d'oro al concorso di Portland nel 1962.
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La Rosa Rugosa, originaria dell’Estremo Oriente (Giappone, Penisola di Kamchatcka, Manciuria, Isola di Sachalin) fu portata in Europa alla fine del 1700. Il botanico belga Crépin scelse il nome per la rosa specie basandosi sulle sue caratteristiche foglie che appaiono ruvide e striate da numerose venature. Le spine sono fitte, sottili e molto numerose. I fiori, semplici o doppi sono piuttosto grandi e molto profumati. In autunno, le foglie tendono ad ingiallire prima di cadere e i fiori si trasformano in bacche dai colori vivaci, arancio o rosso, che le rendono una presenza molto preziosa in giardino in ogni stagione.

 

In località Ceresola siamo immersi nel cuore della campagna dove ci accolgono orti e giardini ben curati. A bordo strada, è ospitato un roseto costituito da una monocultura di Rosa rugosa ‘Scabrosa’. Le piante sono state donate al nostro comitato dalla titolare di un’azienda agricola produttrice di sciroppo di rose e sono curate dai proprietari della bella casa che si erge alle spalle del roseto nel cui terreno sono ospitate altre varietà di questa classe.

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Oltre il Ponte sul Rio Ciliegio, appena ricostruito dal Comune di Genova, imboccherete Via Asilo Infantile di Murta, la creuza. Una mattonata selciata a fine ottocento che abbiamo recuperato dopo anni di abbandono. Lungo la via, alcune abitazioni storiche di Trasta e Murta.

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In questa area sono in corso i lavori per la creazione di un prato naturale in cui lasciare  crescere erbe, fiori autoctoni e, se possibile, rose botaniche.

I vantaggi di questa coltivazione saranno:

 

1.    Avere un prato amico degli insetti e della fauna selvatica

2.     Conservazione di specie spontanee che rischiano di scomparire

3.    Bassa manutenzione del sito  e risparmio idrico

 

Il progetto vede la collaborazione dell’Orto Botanico dell’Università di Genova e sarà uno dei punti di interesse sulla Via delle Rose che unisce Trasta e Murta.

Roseto di Murta

 

Collezione botanica che illustra le principali classi appartenenti alla sezione chinensis del genere rosa.

Il giardino, attivo dal 2019, è allestito nella splendida cornice del cimitero ottocentesco di Murta, ancora consacrato, ma dismesso. 

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