Storia di Trasta

Fino alla Prima Guerra Mondiale

Trasta è un borgo di Genova, che fa parte della circoscrizione comunale V Valpolcevera.

Il toponimo Trasta, di origine latina, indicherebbe l’esistenza di un guado sul torrente e sarebbe una corruzione del nome Tulelasca, o Trasca. La desinenza asca, di derivazione celtica o iberica, avrebbe il significato di borgata posta tra due correnti d'acqua, appunto il torrente Trasta ed il Polcevera. La zona - - prende il nome dal torrente Trasta che dal monte Teiolo scende a sfociare nel Polcevera.

In due documenti del 1143 e del 1186, la località è chiamata anche con il nome di Trasto e Tresto.

Trasta è stata una frazione del comune di Borzoli fino al 1926, quando questo comune, insieme ad altri 19 dell'hinterland genovese fu accorpato al comune di Genova per costituire la cosiddetta Grande Genova. Nell’ambito della suddivisione amministrativa del comune di Genova è oggi considerata una frazione di Rivarolo o di Bolzaneto a seconda della riva del torrente.

Il borgo è costituito da un gruppo di case in parte adagiate lungo il torrente Polcevera, in parte lungo il torrente Trasta e da altre sparse sulle colline che risalgono la valle del torrente Trasta.

Secondo quanto scrive lo storico Persoglio nel suo libro Memorie della Parrocchia di Murta, nel 1640 il Sestiere di Trasta era dominio assoluto di alcune famiglie genovesi che vi avevano installato il loro feudo; tra queste si ricordano le famiglie dei Serra, dei Barabini e dei Monticelli alle quali, per le loro benemerenze, erano state dedicate ai primi una piazza e agli altri una via. Queste famiglie erano molto facoltose ma anche molto industriose e nella borgata avevano installato filatoi e molini azionati dalle le acque del torrente Trasta, formato dalla confluenza dei fossati di Vaccarivà (Vaccarilio e Fontanelle).

Il fossato Vaccarivà e in seguito quello di Trasta dividevano Murta dal comune di Borzoli.
Ancora oggi esiste una "Ciusa" (chiusa) che dava acqua ed energia a tutti gli impianti industriali ed agricoli della zona.

Ai tempi dell'invasione austriaca nel 1746 e 1747, scrive ancora lo storico Persoglio, i nemici si accamparono nel torrente Trasta, occupando il borgo che adibirono a deposito di cavalli e munizioni e in quella circostanza bruciarono ben sedici case.

Nelle alluvioni del 1883 molte antiche e nobili case rimasero gravemente danneggiate a causa del forte aumento di flusso d'acqua del torrente Trasta, giunto pressoché allo stesso livello del Polcevera.

Tra il 1849 e il 1853 fu costruita una linea ferroviaria destinata al solo traffico merci che partendo da Campi e percorrendo la sponda destra del Polcevera arriva a Bolzaneto. Proprio a Trasta questa linea si collega tramite un ponte con la linea ferroviaria Genova-Torino, che percorre la sponda opposta del torrente. Nel centro di Trasta si trova anche una stazione ferroviaria, che era utilizzata esclusivamente per il traffico merci, e nelle vicinanze, in un'ampia zona pianeggiante ai piedi della collina di Murta, la "Squadra Rialzo di Trasta" dove erano svolte operazioni di manutenzione e riparazione di carri ferroviari e vetture passeggeri. In precedenza questo spazio era stato utilizzato, durante la prima guerra mondiale, negli anni 1917 e 1918, come pista d'atterraggio per il collaudo degli aerei S.V.A., costruiti dall’Ansaldo.
Attualmente questa linea ferroviaria e le annesse infrastrutture non sono più utilizzate e sono state dismesse per far posto al
 Campo Base C.B.L. 3 “Trasta” del Terzo Valico

Per lo straordinario sviluppo industriale della Val Polcevera e per l'aumento demografico la zona di Trasta da borgata a carattere prevalentemente residenziale nel secondo dopoguerra ha visto l'insediamento di numerose attività di tipo commerciale e industriale.

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