La Brigata Balilla

La storia della Brigata Balilla ha inizio subito dopo l’8 settembre 1943, quando un gruppo di giovani di Bolzaneto costituì un Gruppo di Azione Patriottica, a loro  si unirono anche un gruppetto di Trasta " un pomeriggio Balilla ci convoca per una riunione... ci dice che ci saremmmo divisi: un gruppo avrebbe continuato l'azione di reclutamento e propaganda, un'altro..si sarebbe occupato di azioni ben più pericolose... Ora tutti abbiamo un nome:

Balilla Grillotti "Daniele"- Ettore Binci "Mario"- Silvio Menini "Licio"- Ugo Bottaro "Bianco". A teglia i G.A.P. nacquero così in un quieto pomeriggio di Dicembre" e per molti mesi furono una vera e propria spina del fianco degli occupanti tedeschi e dei repubblichini, con azioni di propaganda, sabotaggio della linea ferroviaria Genova/Milano e delle linee di alta tensione, liberazione di patrioti da caserme ed ospedali dove erano feriti.

Nel luglio del 1944 la permanenza in Val Polcevera divenne troppo pericolosa, per cui dopo la morte di Balilla decisero di prendere la via dei monti, sotto la guida di “Battista” (Angelo Scala), per unirsi alle formazioni partigiane della Divisone Cichero, comandata da “Bisagno” (Aldo Gastaldi).

Il loro arrivo in montagna, come distaccamento “Balilla Grillotti” (dal nome del loro compagno  caduto) coincise col rastrellamento dell’agosto 1944, dove combatterono alla Cappella di Cardenosa, Barbagelata, Casoni di Vallescura, Cabanne di Rezzoaglio, dove ottennero persino il passaggio nei partigiani di alcune decine di alpini della Monterosa, Clavarezza, San Clemente, Crocefieschi.

Dimostrato così il loro valore, nel dicembre 1944, Bisagno diede loro il compito di operare nei monti fra la Val Bisagno e la Val Polcevera, con principale punto di raccolta a Sella di Montoggio (essendo un distaccamento d’assalto non aveva una sede fissa).

La Brigata Balilla fu la prima formazione partigiana di montagna ad entrare in Genova durante l’insurrezione del 23/25 aprile, contribuendo alla liberazione della Val Polcevera e di Sampierdarena.

I vari distaccamenti scesero convergendo da varie località: il N. 3 entrò in Bolzaneto all’alba del 24, il n. 1 da Sella, attraverso Busalletta, Sant’Olcese e Manesseno, arrivò a Morigallo nel pomeriggio, attaccando il comando piazza tedesco, il numero 2 da Sella per la costa di Creto, Torrazza e Costa di Pino, dove mise in fuga un presidio repubblichino, arrivò in serata a Morigallo, dove contemporaneamente arrivava anche il n. 4 da Crocetta d’Orero e Pedemonte e poco dopo il n. 5 da Molini di Voltaggio, Passo della Bocchetta, Ceranesi, Livellato e san Biagio: in questo modo il comando piazza tedesco si arrese, con 130 prigionieri, compreso il comandante; il 26 aprile viene costretto alla resa anche una forte colonna tedesca, asserragliata nella camionale.

 

Fonte:http://www.pierostagno.it

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