S. Martino di Murta

La Chiesa di Murta è dedicata a San Martino di Tours.

Le prime notizie di una cappella dedicata al santo risalgono al XII secolo epoca in cui pare fosse dipendente dalla pieve di Rivarolo. Probabilmente, il primo nucleo dell'edificio è più antico. Nel 1202 è citata come chiesa parrocchiale, ed è indicato come rettore prete Pellegrino.

Nei secoli successivi la chiesa si arricchì di preziose opere d’arte grazie alla generosità delle famiglie patrizie genovesi che erano solite trascorrere a Murta il periodo estivo.

L'antica cappella fu completamente ricostruita in stile barocco all'inizio del Settecento, dopo che nel 1693 era stato costruito il nuovo campanile. Il 29 giugno del 1711 la chiesa fu  benedetta.

Durante l'invasione austriaca nel 1746-47 l'edificio subì gravi danni e fu depredato di tutti gli arredi. Anche il territorio circostante fu danneggiato e molte abitazioni date alle fiamme. Per fortuna, il prezioso dipinto di San Martino, attribuito al pittore fiammingo Antoon van Dyck si salvò perché era stato messo al riparo a Genova.

I lavori di restauro iniziarono appena gli occupanti se ne andarono nel luglio del 1747. A questi lavori contribuirono anche gli abitanti di Murta, benché molti di essi avessero viste distrutte anche le loro abitazioni. Tra i nuovi lavori, citiamo l'ampliamento della navata di circa cinque metri e l'aggiunta di due altari. L'edificio fu solennemente consacrato il 29 ottobre 1781 dall'arcivescovo Giovanni Lercari che, in questa circostanza, aggiunse come contitolari San Lorenzo e San Nicola di Bari.

Ulteriori abbellimenti e restauri, necessari tra l'altro per riparare i danni provocati da un fulmine, si attuarono nel XIX secolo, tra il 1852 e il 1860, con il contributo finanziario dei villeggianti.

Il territorio della parrocchia, un tempo molto ampio, fu notevolmente ridotto nel Novecento quando furono create quattro nuove parrocchie: Nostra Signora dell'Aiuto di Trasta (1927), SS. Nome di Gesù di Geo di Ceranesi (1936), S. Maria Assunta del Serro (1961) e soprattutto S. Francesco alla Chiappetta di Bolzaneto, antico complesso conventuale, che fece parte della parrocchia di Murta fino al 1851 quando la propaggine collinare su cui sorge fu tagliata per la deviazione del torrente Polcevera e la costruzione della linea ferroviaria Genova-Torino.

In passato fu celebre una grandiosa rovere plurisecolare piantata accanto alla chiesa, che costituiva un importante punto di riferimento per la comunità. In particolari occasioni tra i rami di quest’albero era allestito un originale punto di ristoro, come avvenne nel 1897, nel 15º centenario della morte di San Martino di Tours. Il grande albero, già in fase di decadenza negli anni trenta del Novecento, crollò definitivamente la notte tra il 28 ed il 29 agosto 1948, a causa di un forte temporale. Altro luogo di interesse sul piazzale della chiesa è la statua della vittoria alata, primo monumento ai caduti della Grande Guerra in Liguria (1923)

Descrizione

La chiesa, in stile barocco ha una semplice facciata; sopra il portale d'ingresso si trova un dipinto murale raffigurante San Martino ai cui  lati due nicchie ospitano le statue dei compatroni San Nicola di Bari e San Lorenzo.

L'interno ha un'unica navata con sei altari laterali dedicati a Sant'Agnese, San Lorenzo, Sant'Isidoro, San Nicola di Bari, alla Madonna del Rosario e alla Madonna di Lourdes. Nel 1947 in una nicchia alla sinistra della navata è stata collocata una statua della Madonna della Guardia, particolarmente cara ai Murtesi, trovandosi il paese a poca distanza dal santuario a lei dedicato sul Monte Figogna.

Nella chiesa sono conservate tele seicentesche e settecentesche di notevole valore, tra le quali l’ancona di San Martino, attribuita al pittore fiammingo Antoon van Dyck, attivo a Genova negli anni venti del Seicento. Il quadro fu salvato dal saccheggio del 1747, essendo stato messo al sicuro a Genova. Altro notevole dipinto è quello raffigurante San Nicola di Bari, opera settecentesca di Giuseppe Palmieri.

Nella chiesa è presente un organo, fabbricato nel 1882 dagli organari Fratelli Lingiardi di Pavia, recentemente restaurato. Alle pareti della navata sono collocati due grandi crocefissi da processione utilizzati dai portatori della Confraternita con sede nella Parrocchia.

 

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